Arte e cultura

Vito Teti agli studenti dell’Aba Catanzaro: «Politicizzare la “restanza”: gli artisti possono giocare un ruolo importante nel futuro del Mezzogiorno»

Il noto antropologo è tornato dove ha mosso i primi passi da docente. Virgilio Piccari: «Orgogliosi di averlo ospitato»

Tra ricordi, emozioni e consigli, Vito Teti ha incontrato gli studenti dell’Accademia di Belle Arti per confrontarsi con loro sul concetto di “restanza” e sul ruolo dei futuri operatori del mondo dell’arte e della cultura nel contesto sociale ed economico della Calabria e del Mezzogiorno.

Teti, docente di Antropologia culturale dall’Unical di Cosenza e saggista tra i più noti, è quindi tornato proprio dove aveva mosso i primi passi da docente e dove ha iniziato il percorso personale e professionale che lo ha portato a teorizzare la “restanza” come valore positivo e propositivo per la sua terra: «Io ho insegnato in questa Accademia e ne ho dei bei ricordi: la memoria dello slancio creativo che c’era in quel periodo, della voglia di apprendere, dei colleghi splendidi e anche degli studenti splendidi. Credo, quindi che questo termine “restanza” dobbiamo depurarlo da incrostazioni retoriche, folcloristiche, come se fosse qualcosa di estremamente scontato, piacevole, automatico. Restare ha senso se uno cambia le cose nel posto in cui sta, se si muove in maniera attiva per migliorare i luoghi, per stabilire nuove relazioni. Nel periodo in cui siamo, abbiamo bisogno di immaginazione, di fantasia, di inventare qualcosa di nuovo: ai ragazzi dell’Accademia dico che il loro ruolo potrebbe essere decisivo. Gli artisti potrebbero giocare un grosso ruolo proprio in termini di immaginazione, di creatività: certo ci vogliono le strutture primarie, ci vogliono le strade, ci vorrebbe una buona sanità, ci vorrebbe l’occupazione, ci vorrebbero centri culturali; però ci vuole anche una motivazione forte per restare. Credo si debba politicizzare la “restanza” che ha un senso se diventa una specie di movimento collettivo politico. Bisogna stanare la politica che ha una grandissima parte di responsabilità: senza interventi mirati e anche corposi, credo che queste zone fragili difficilmente ce la faranno».

L’appuntamento, che ha visto una nutrita e attiva partecipazione da parte degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, ha segnato la conclusione del ciclo di seminari “Art Talks” voluto dal dipartimento di Arti Visive. A maggio, la rassegna si concluderà con una settimana di workshop con ospiti di caratura nazionale e internazionale.
L’incontro con Vito Teti è stato moderato da Maria Saveria Ruga, storica dell’arte e docente Aba, e introdotto da Simona Caramia, coordinatrice del Dipartimento di Arti Visive, e Giuseppe Guerrisi, coordinatore della Scuola di Scultura, e ha visto l’intervento di Mauro Francesco Minervino, docente Aba di Antropologia culturale.

«Ospitare Vito Teti – ha detto Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro – è stato per noi un grande motivo di orgoglio. In questi anni abbiamo lavorato per radicare l’istituzione nel contesto sociale e culturale calabrese e nazionale: iniziative come questa contribuiscono a questo scopo e l’interesse dimostrato dagli studenti per occasioni del genere ci induce a proseguire su questa strada».

Pulsante per tornare all'inizio
× Invia la tua notizia!