Catanzaro

Soverato: nota stampa di Azzurra Rita Ranieri sull’incontro dell’11 marzo con la stazione radio “Soverato Marina Centro”

azzurra rita ranieri

E’ opportuno un preambolo, che passa dall’inoppugnabile diritto alla salute.

Quando ho iniziato questa battaglia, io non ho avviato una lotta contro la sola installazione sul Palazzo di Città, sono partita da questo ( e ho scritto tanto..) con un obiettivo ben chiaro: mettere uno STOP alle installazioni barbare, al potenziamento degli impianti esistenti e alla trasformazione di Soverato in una giungla elettromagnetica.

La frase che racchiude il risultato dell’incontro di oggi, è questa per me:

SI TRATTA SOLO DI VOLONTA’ POLITICA, AGIRE PER GARANTIRE LA SALUTE PUBBLICA E QUINDI ANCHE IL RISCHIO
IPOTETICO PRESENTE E FUTURO, SAREBBE SOLO UN FATTO DI DEMOCRAZIA.

Ribadisco la necessità di tre punti chiave:

1) Un piano strutturale di individuazione delle aree idonee alla installazione degli impianti, con un assiduo monitoraggio dei campi elettromagnetici, e lo stop ad ogni nuova installazione sino al momento in cui il piano strutturale sarà disponibile;

2) Un Regolamento Comunale, che oltre ad individuare le aree per le installazioni, può predisporre PRESCRIZIONI BASE a cui devono attenersi i gestori;

3) e per quanto riguarda la Stazione Radio sul Lastrico solare del Palazzo di Città, essendo una zona ad alto tasso residenziale, e trattandosi di un edificio pubblico, far decidere alla Cittadinanza se mantenere le antenne sul Comune o spostarle. E con questo mi riferisco alla volontà politica, e questo farà la differenza, differenza tra un fatto di Democrazia e una scelta arbitraria di pochi.

E’ stato molto costruttivo, e soprattutto istruttivo l’incontro con Arpacal, che ha ben spiegato la normativa e le perplessità del vuoto scientifico intorno al 5G, ma non ha fugato nessun dubbio tra quelli che ho sempre avuto.

Continuo gistamente ad appellarmi, in qualsiasi campo, a quanto stabilito dal principio di precauzione adottato dalla Comunità Europea sin dal 2005, quel principio che tuona tra le sue righe: “Quando le attività umane possono portare a un danno moralmente inaccettabile, che è scientificamente plausibile ma incerto, si dovranno intraprendere azioni per evitare o diminuire tale danno”.

La protezione dalle esposizioni è regolamentata dalla Legge Quadro n. 36 del 22 febbraio 2001, che si pone l’obiettivo di tutelare la salute, promuovere sia la ricerca scientifica sugli effetti sulla salute sia l’innovazione tecnologica per minimizzare intensità ed effetti.

Nel quadro applicativo dell’articolo 8 comma 6 della Legge n. 36/2001, il Comune può non solo regolamentare la disposizione degli impianti ma è nelle potenzialità di definire un piano di Localizzazione delle Antenne volto a garantire il servizio offerto dai gestori ma minimizzando l’esposizione e quindi salvaguardando la salute.

Tra le righe voglio anche aggiungere questi punti di riflessione,che nella riunione ho potuto evidenziare:

Il Prof. Dott. Pietro Comba dell’Istituto Superiore di Sanità, Dirigente di ricerca nel Dipartimento Ambiente e Salute e responsabile del reparto di epidemiologia ambientale e sociale, sostiene che, al di sopra di valori di 0,3-0,4 microtesla, aumentano, oltre le leucemie infantili, diversi tipi di tumori e che più volte la Magistratura ha ribadito come bisogna intervenire anche se non ci sono casi di malattie
conclamate perché quando si tratta di proteggere la popolazione non conta solo il danno ma anche il rischio.

Il 13 marzo 2019 il Tribunale di Monza ha condannato INAIL per riconoscere la malattia professionale causata dall’esposizione alle onde elettromagnetiche, consolidando la posizione della Magistratura italiana sempre più propensa nel riconoscere il legame tra effetti biologici ed esposizione.

Gli studi che saranno condotti dallo IARC nei prossimi 5 anni potrebbero portare a una variazione della classificazione di pericolosità di tutti i campi elettromagnetici, quindi in mancanza di studi che definiscano in modo chiaro e indipendente quali sono i reali pericoli legati all’elettrosmog, tanto più in relazione al 5G, nel rispetto del principio di precauzione e tenendo in conto che lo stesso IARC sta rivalutando gli effetti, è necessario che la Città di Soverato ponga un’attenzione crescente nella dislocazione della nuova tecnologia in relazione ai potenziali rischi su salute e ambiente, non possiamo non dotarci di un Piano Strutturale Antenne e di un Regolamento, per essere al passo della tecnologia, è importante tenere il passo stesso e anticipare piani tali da tutelare ogni rischio, anche se ipotetico.

Quando si affrontano i temi della sostenibilità ambientale è necessario iniziare a discutere e agire anche in relazione all’inquinamento da onde elettromagnetiche, il cosiddetto elettrosmog, che sembra presentare rischi sulla salute che vanno valutati e approfonditi in analogia con quanto è stato sempre fatto, ad esempio, per quel che riguarda la qualità dell’aria.

Sono entusiasta, che questa mia battaglia abbia portato alla prima valutazione sul Territorio per la creazione di una infrastruttura per il monitoraggio in continuo dei valori di esposizione ai campi elettromagnetici mediati sui 6 minuti, come da raccomandazione europea, con indicazione delle nuove installazioni programmate e disponibili ai cittadini su portale georeferenziato.

E’ tutto un punto di partenza, ancora la strada sarà lunga, ma il Comitato Cittadino per il No alle Antenne cresce, TutelAmbiente inoltre è un forte braccio d’azione per la difesa del territorio, e puntiamo come prima cosa alla scelta da parte della Cittadinanza se le Antenne devano rimanere sul Palazzo di Città o meno.

Azzurra Ranieri
Capogruppo UDC Città di Soverato

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