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Giuseppe Graziano “cristallizzato il debito, ora la sanità in Calabria può ripartire”

 

Di problemi nella erogazione del servizio sanitario pubblico ce ne sono a iosa. Li conosciamo tutti e molti di questi li viviamo sulla nostra pelle. E non sono problemi sorti ieri ma, purtroppo, gravitano sull’esistenza dei cittadini calabresi da quasi un ventennio.

E più tempo passa e più i disagi si incancreniscono e diventano emergenza. I problemi che si accusano oggi, dalla carenza di medici all’assenza di assistenza territoriale, non sono prodotti dall’inefficienza degli attuali apparati ma da una situazione pregressa che si è stati in grado di dipanare.

Ecco, all’insediamento di Jole Santelli, prima, e di Roberto Occhiuto, poi, il centro moderato di governo ha ereditato una sanità sul letto di morte. C’è una soluzione per resuscitarla? Sì. È difficilissima ma c’è.

E tutto passa dalla riorganizzazione economica. Del resto per risanare un debito devi prima sapere a quanto ammonta questo debito. Ed è quello che in questi 18 mesi ha fatto il commissario Occhiuto riuscendo in un’impresa che, nei 15 anni precedenti, nessuno era riuscito a fare prima di lui.

È quanto dichiara il Consigliere regionale di Azione, Giuseppe Graziano, complimentandosi con il commissario ad acta della Sanità in Calabria, Roberto Occhiuto, e con i direttori generali e i commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi che lo scorso 30 giugno hanno chiuso i bilanci contabili delle aziende per l’annualità 2022.

Non succedeva dal lontano 2008 aggiunge Graziano e da allora tutto il sistema sanitario regionale è come se avesse iniziato a rotolare su un declivio infinito prendendo sempre più forza, accumulando debiti reali e fittizi e distruggendo tutto quanto incontrava davanti a se.

Se oggi abbiamo un accesso al diritto alla salute per i nostri cittadini tra i peggiori in Italia è proprio perché nessuno è riuscito a fermare il massacro provocato da oltre dieci anni di commissariamenti, inutili e dannosi. Con occhiuto abbiamo fermato quella corsa nell’oblio.

Ed è questo, credo, il risultato più grande che si potesse ottenere. Avere un’idea dei debiti ma soprattutto delle risorse disponibili faciliterà i manager delle aziende sanitarie e ospedaliere nella programmazione.

A partire dalla riqualificazione della rete dell’emergenza-urgenza per finire alla medicina territoriale. Che ora rappresentano l’asse fondamentale su cui far ruotare un’azione di ripresa.

 Non solo – precisa il rappresentante di Azione – attraverso questa operazione di risanamento dei bilanci finalmente sapremo chi per anni ha speculato sulla sanità pubblica evitando che il servizio pubblico più importante ed essenziale venisse ridotto nelle peggiori condizioni possibili.

Grazie all’atto coraggioso di riconoscere i debiti e di depennarne altri si potranno meglio destinare le risorse e costruire una sanità che punti sulle infrastrutture, ed il pensiero va ai quattro nuovi ospedali calabresi che devono essere portati a compimento in un arco temporale tollerabile, e sul capitale umano.

Nuove risorse, certe, accantonate per riscrivere i contratti per i medici e rendere la sanità privata altamente competitiva con quella pubblica: è uno degli obiettivi chiari di Occhiuto che noi di Azione – conclude Graziano – sosteniamo con forza. 

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