Catanzaro

Sant’Anna Hospital, per la Lega Calabria la triade causa la migrazione sanitaria

Giacomo Francesco Saccomanno

Inspiegabile e non tollerabile la condotta assunta dai commissari straordinari dell’ASP di Catanzaro che non solo hanno omesso di dare seguito alle sentenze del TAR della Calabria e alle indicazioni regionali, ma stanno distruggendo un avamposto sanitario di altissimo valore come il Sant’Anna Hospital.

In una regione ove il sistema sanitario è allo stremo e rischia di implodere per la mancanza di un progetto serio e complessivo e per la continua nomina di commissari che nulla di positivo hanno apportato finora, si assiste ad un’azione veramente incomprensibile di “eliminazione” di un polo di alta eccellenza.

Responsabilità gravissime sia sotto l’aspetto morale che contabili per le quali la Lega ha già interessato la Procura della Repubblica ed ora interesserà anche la Corte dei conti per i danni che i calabresi stanno subendo.

Oltre, quindi, alla eliminazione di un servizio di rilevantissimo valore, la Calabria sta aggravando il deficit sanitario. È di qualche giorno orsono la notizia che oltre 120 pazienti del Sant’Anna Hospital si sono trasferiti a Napoli per essere sottoposti a delicati interventi cardiologici, creando un aggravamento del già esistente e grave deficit, trattandosi di un esborso di oltre 2 milioni di euro.

Le condotte della triade che gestisce l’ASP di Catanzaro merita una dovuta ed approfondita attenzione non essendo comprensibili le ragioni per le quali si debba distruggere un polo di eccellenza e obbligare i malati a trasferirsi presso altri presidi fuori regione.

La Lega non comprende tali comportamenti inspiegabili e pure se è intervenuta ripetutamente per chiedere chiarimenti, dinnanzi all’intollerabile silenzio della Latella e degli altri componenti, non può che chiedere una verifica delle condotte poste in essere e l’assunzione di tutte le iniziative necessarie per evitare che si continui a distruggere la sanità calabrese ed a obbligare i cittadini a curarsi fuori regione.

Un danno strutturale, economico e, comunque, irreparabile che deve essere fermato e che non può essere più tollerato.

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