Calabria

Nota stampa della Confapi Turismo Calabria, sull’attuale situazione nella nostra regione

tropea

E’ imbarazzante e preoccupante quanta poca coerenza ci sia fra ciò che ormai sembra essere diventato un mantra: green, sostenibilità ambientale, digitalizzazione e lo stato reale delle cose che sembra invece non poter cambiare per il solito rimbalzo di responsabilità, poco dialogo fra le istituzioni e totale sciatteria.

Siamo a un punto di non ritorno, lo stato di salute del mare lungo il tirreno cosentino (oltre 100km di costa), è grave e altamente pericoloso visto il perdurare di tale stato ormai da quasi un decennio.

Una responsabilità, quella della tutela ambientale, alla quale tutta la classe politica almeno negli ultimi dieci anni si è completamente sottratta senza scrupoli se consideriamo l’evidente gravità della situazione sotto gli occhi di tutti.

Da anni ormai, residenti e turisti, assistiamo a questo scempio dodici mesi all’anno. Un mare, che come pochi hanno, trasporta come un fardello le mancanze e le debolezze di un sistema che non funziona e di cui ora ne siamo totalmente stanchi e indignati.

Crediamo che quanto inflitto alla filiera turistica dalla pandemia sia più che sufficiente. In qualità di operatori turistici esercitiamo nel rispetto soprattutto di ciò che ci consente di portare il pane a casa, vigiliamo e tuteliamo tutto il bello di cui siamo stati graziati e consideriamo fortemente che quanto si consuma quotidianamente e pubblicamente sia da considerare ormai un reato contro l’ambiente, la salute dei cittadini e un danno all’intera economia locale.

Pretendiamo che il problema venga preso in seria e rapida considerazione e in forma sinergica da parte di tutti gli organi competenti a partire dalle amministrazioni comunali, a quelle provinciali che agli uffici preposti della Regione, considerandolo un dovere e una priorità assoluta verso cittadini e imprenditori calabresi e nel rispetto di quanti scelgono di visitare la nostra regione impiegando tempo prezioso e risorse economiche in un territorio deliziosamente dipinto da madre natura ma evidentemente ignorato e umiliato.

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