Cosenza

Crosia: emergenza coronavirus, denunciate 4 persone che circolavano senza valida motivazione

carabinieri cosenza

È quanto fa sapere lo stesso primo cittadino di Crosia che nel rimarcare l’attenzione dell’Amministrazione comunale nella campagna contro la propagazione del virus ha ringraziato gli agenti del Corpo di Polizia locale e della locale stazione dei Carabinieri per l’impegno assiduo che stanno garantendo su tutto il territorio comunale.

Sappiamo tutti e da tempo precisa il sindaco della grande carenza di organico che affligge sia il corpo della Polizia locale che la stazione dei carabinieri di Crosia Mirto. Per noi si tratta di un’emergenza nell’emergenza.

Nonostante tutto, però, in questi giorni, grazie anche al supporto dei volontari dell’Associazione nazionale per la tutela dell’ambiente (ANTA) stiamo riuscendo a presidiare il territorio e a fare il possibile per dissuadere i cittadini ad uscire dalle proprie abitazioni se non per necessità impellenti come fare la spesa, andare in farmacia o per emergenza.

E chi non rispetta le regole viene punito severamente. Lo so, non è facile, è un momento da incubo quello che stiamo vivendo, ma se ci impegniamo ancora un po’ questo tsunami che ci ha colto all’improvviso passerà, sperando senza troppe conseguenze.

Intanto, la giornata di ieri (giovedì 12 marzo) è stata caratterizzata da una serie di attività di controllo del territorio. La stazione Carabinieri insieme alla Polizia locale ha deferito 4 soggetti all’Autorità giudiziaria per violazione dell’art. 650 del codice penale in quanto circolavano sul territorio senza una valida motivazione, come previsto dal D.P.C.M. 9 Marzo 2020 con sanzione amministrativa.

La Polizia locale, inoltre, ha vigilato sul rispetto delle misure imposte col Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri constatando una responsabilità evidente dei commercianti che hanno risposto rispettando alla lettera le prescrizioni.

Il caso di un cittadino positivo al Covid-19 nella vicina Cariati ha determinato la necessità di ulteriori indagini che, grazie all’approfondimento della PL in stretto contatto col Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza ha portato a due procedimenti di messa in quarantena

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