Suicidi in carcere, il Garante Regionale Luca Muglia condivide e firma l’appello per fermare la strage

palazzo campanella

Il Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale Luca Muglia, ha condiviso, firmato e rilanciato l’appello sottoscritto da diverse personalità relativamente all’esorbitante numero di suicidi registrati in carcere dall’inizio dell’anno: ben 75 in 10 mesi.

L’appello, lanciato da Il Dubbio e rivolto alle istituzioni, alla politica e agli intellettuali, individua obiettivi precisi. Ricorrere al carcere come extrema ratio, garantire spazi e contesti umani che rispettino la dignità e i diritti, moltiplicare le pene alternative, garantire al
cittadino detenuto la possibilità di iniziare un reale percorso di inclusione nella comunità.

Tra i primi firmatari della petizione Roberto Saviano, Gherardo Colombo, Luigi Manconi, Giovanni Fiandaca, Massimo Cacciari, Fiammetta Borsellino, Mattia Feltri, Francesca Scopelliti, Rita Bernardini.

Nell’appello si suggeriscono cinque vie d’uscita:

Il Garante regionale Luca Muglia, nel lanciare l’allarme e ribadire la necessità di un intervento immediato, ha evidenziato che nell’ultima settimana all’interno delle carceri calabresi si sono verificati diversi episodi di autolesionismo, uno dei quali con un tragico epilogo.

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