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Se il design fa la differenza, arredi artigianali realizzati dai detenuti del carcere di Corigliano Rossano

arredi detenuti corigliano rossano

Cos’hanno in comune Forfici Hair Style, il salotto di bellezza per uomo inaugurato oltre 5 mesi fa dal giovane Daniele Veltri ad Amantea ed il Caffè Ristorante Enotria di Villapiana dove i giovani Domenica Surleti e Marco De Franco, coppia nella vita e nel lavoro hanno deciso di stabilirsi dopo anni trascorsi fuori regione?

Entrambe le esperienze hanno preso linfa e forza dal virtuoso percorso di accompagnamento all’autoimprenditorialità Yes I Start Up Calabria, promosso dalla Regione Calabria insieme all’Ente Nazionale per il Microcredito, che ha trasformato in realtà i loro sogni nel cassetto. Ma non solo.

Le due attività d’impesa tra le circa 900 avviate in questi anni da giovani che hanno deciso di non abbandonare la loro terra, sono anche ispirate ad una comune attività di interior designer che non tralascia la responsabilità sociale.

Gli arredi in legno sono stati realizzati, infatti, dai detenuti che lavorano all’interno della falegnameria della Casa di Reclusione di Corigliano – Rossano.

Tutti i progetti di interior design che realizziamo dichiara l’architetto Francesca Felice, amministratore della FFA Architetture & Design sono parte di un progetto più ampio, complessivo, sviluppato da una semplice idea o suggestione del cliente e che diventa parte integrante, non solo estetica ma funzionale della stessa iniziativa d’impresa. Essi seguono una visione che è fatta di architettura ed allo stesso tempo di narrazione.

Le attività che con il nostro coordinamento a 360 gradi assistiamo in tutte le fasi, prima, durante e dopo l’inaugurazione al pubblico, sono quindi pronte ad immettersi sul mercato, complete di dettagli estetici, pezzi unici di complementi di arredo disegnati ad hoc e realizzati dalle nostre maestranze sotto attenta direzione dei lavori.

L’obiettivo condiviso sin da subito con i giovani aspiranti imprenditori è quello di personalizzare gli spazi evitando di avviare attività arredate con il solo acquisto dei beni, senza uno studio attento dell’architetto di interni.

Dal bancone agli specchi. Tutti i mobili sono disegnati in esclusiva per Forfici Hair Style, un unico spazio di 30 mq, suddiviso tra area taglio, lavaggio e area attesa, con colori e materiali.

In particolare, l’area attesa è composta da due banconi disposti ad L, uno con funzione bar e l’altro con funzione cassa e scrivania, entrambi caratterizzati da un rivestimento frontale in legno laccato nero con l’intaglio del logo Forfici, il cui naming identitario e distintivo come per Enotria rientra anch’esso nella nostra consulenza complessiva.

Parte dell’illuminazione è composta da un tubo circolare luminoso aggrovigliato su due pali in legno, a sospensione.

L’area d’attesa con il salottino è distinta da una installazione in legno laccato nero composta da una serie di paletti a tutta altezza che ne definiscono lo spazio senza dividerlo completamente grazie ad un gioco di vedo-non vedo.

L’area taglio è evidenziata da un pavimento in legno che si aggiunge a quello con effetto cemento nel resto del salone. È completamente incorniciata dal verde delle pareti che si congiunge al grigio delle restanti superfici.

Una postazione taglio, un piccolo lavandino sospeso, appoggiato su mensola in legno, ampi specchi ed una sedia vintage per taglio e barba completano il design interno.

Ma anche la parte esterna si caratterizza in tema di dettagli e scelta accurata di materiali: la vetrina di ingresso è lineare, con profili sottili neri, la porta in vetro a tutta altezza, completamente circondata perimetralmente da un imbotto in metallo nero opaco e l’insegna luminosa FORFICI HAIR STYLE in metallo argento applicata al centro dell’imbotto.

Nei circa 100 metri quadrati del Caffè Ristorante Enotria la cucina occupa un posto centrale.

Durante la fase progettuale è stato importante dare multi-funzionalità agli ambienti perché l’esigenza dei proprietari era quella di offrire servizi anche diurni e di pre-cena, colazione ed aperitivi, mantenendo comunque l’attività del ristorante come primaria e principale.

La cucina è a vista, c’è un taglio nel muro abbastanza grande da permettere allo sguardo di visionare le esperienze gastronomiche interpretate in diretta dallo chef. Si accede alla cucina da un pannello scorrevole, in legno laccato in azzurro, come il colore della parete sulla quale scorre.

La fessura che lascia intravedere le lavorazioni in cucina dalla sala, ha una doppia funzione. Abbiamo disposto una grossa mensola in legno a ridosso della fessura e tre sgabelli in modo da consentire a pochi ospiti, su prenotazione, di cenare lì e di essere serviti direttamente dallo chef con la possibilità di dialogare con lui.

Sala e bar sono organizzate in unico ambiente, a dividerlo sono solo due piccole vinerie a tutta altezza che permettono di vedere oltre.

Il bar è composto da un mobile in legno, luminoso, con griglia a vista per l’esposizione dei prodotti del territorio che lo chef usa in cucina. La sala è arredata da tavoli, poltroncine e due panche in legno. I colori usati sono ruggine e azzurro. Predomina il legno rovere.

La parete più grande è caratterizzata da una grande installazione contemporanea 3.50 x 1.30 metri. È stata pensata e realizzata, anche in questo nuovo cantiere, dall’architetto Felice utilizzando gli elementi di scarto di un laboratorio di ceramica, pittura e tessuti.

La Falegnameria FCS di Carmine Santoro, tra gli artigiani che collaborano nei progetti di design di FFA, è più di un laboratorio; è una falegnameria industriale, realizzata nei primi anni Duemila all’interno della struttura di detenzione di Corigliano-Rossano, dotata di attrezzature all’avanguardia ed all’interno della quale lavorano anche i detenuti.

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