Reggio Calabria

Don Italo Calabrò, nel trentaduesimo anniversario della sua scomparsa la Chiesa di Reggio  lo ricorda

Reggio Calabria

Sono venuto ad onorare un uomo di Dio. Un uomo che ha legato la sua esistenza a Gesù seguendolo passo passo e disponibile a fare la sua volontà, inviato per seminare amore e speranza in particolare tra i più piccoli ed indifesi.

Voi tutti che lo avete conosciuto siete chiamati a continuare la sua opera ed anch’io come Vescovo lo terrò come grande riferimento per il mio servizio pastorale e al più presto andrò a visitare le tante opere di carità che Lui ci ha lasciato in eredità come umile servitore della volontà del Signore da cui tutto è nato e si è sviluppato durante e dopo la sua vita terrena.

Queste le parole pronunciate dal Vescovo della Diocesi Reggio Bova. Mons. Fortunato Morrone davanti alla tomba di don Italo Calabrò che ha voluto visitare proprio nei primi giorni del suo insediamento di un anno fa.

Sarà ancora il Vescovo a presiedere la celebrazione eucaristia che si terrà Venerdi 17 Giugno alle ore 18,30 al centro Gullì del Gebbione, dove su iniziativa della Piccola Opera Papa Giovanni, del Centro Comunitario Agape, della Caritas Diocesana e  della parrocchia S. Maria della Neve di San Giovanni di Sambatello, come ogni anno si ritroveranno le varie componenti di quella grande famiglia che Lui ha lasciato, in particolare gli ospiti dei diversi centri di accoglienza presenti a Reggio, Melito, Palizzi, Bianco che ancora oggi danno accoglienza e accompagnamento a tante vite fragili, con i valori e lo stile che don Italo ha insegnato e soprattutto  testimoniato.

Come Lui amava dire non sono le mie, le nostre opere, sono le opere di Dio e quindi di tutta la Chiesa di Reggio Bova che è chiamata a riconoscerle e custodirle. Ma anche sul piano civile resta ancora forte e attuale  il messaggio di don Italo, amate tutti coloro che incontrate sulla vostra strada, nessuno escluso mai, ma anche il suo impegno per la rinascita sociale e morale di Reggio e della Calabria.

Un messaggio che ha lasciato un  segno profondo in tantissimi  sacerdoti, religiose e laici credenti e non credenti che hanno raccolto il suo testimone per continuare a seminare  speranza nella  terra reggina.

In occasione dell’evento il Vescovo ha confermato la sua volontà di dare impulso alla causa già avviata di beatificazione.

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