Calabria

Calabria: Ripartono caccia al cinghiale e pesca sportiva

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato l’ordinanza n. 26 con la quale – nel rispetto delle misure per il contenimento dell’epidemia da Covid-19 – si dispone lo svolgimento dell’attività di selezione per la specie cinghiale, in quanto «stato di necessità per conseguire l’equilibrio faunistico-venatorio» e «limitare i danni alle colture», nonché per scongiurare il «potenziale pericolo per l’incolumità pubblica».

Ripartenza anche per la pesca sportiva e dilettantistica.

L’attività di selezione per i cinghiali, ai fini del contenimento del Covid-19, dovrà avvenire secondo queste modalità: nel Comune di residenza; nell’Atc di residenza venatoria; nei Distretti di iscrizione per il prelievo degli ungulati, «ove espressamente autorizzati dagli uffici regionali competenti, anche se situati in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione»; «oltre l’orario delle 22, previsto dal vigente coprifuoco, per il rientro nel domicilio e nel caso in cui i selettori prelevino dei capi di cinghiale, per dare la possibilità di svolgere tutte le operazioni necessarie all’eviscerazione e i rispettivi controlli sanitari».

L’addestramento dei cani nell’aree consentite (aziende faunistico venatorie, agro-turistico venatorie e zone addestramento) dovrà avvenire – secondo quanto riportato nell’ordinanza – con queste modalità: nel comune di residenza; nelle strutture autorizzate, anche situate in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione.

Quanto alla pesca sportiva e dilettantistica, è consentita «nel comune di residenza o nei comuni limitrofi, nel caso non sia possibile lo svolgimento nel comune di residenza».

Lo svolgimento delle attività elencate nell’ordinanza, da effettuare «esclusivamente in forma individuale», è da intendersi «limitato ai soli residenti in Calabria, nel rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento».

«Alla luce dei nuovi dati epidemiologici e del contestuale ritorno in zona arancione – spiega il presidente Spirlì – vengono autorizzate alcune pratiche legate alla caccia e alla pesca, così come era già avvenuto nei mesi scorsi, quando la morsa del virus era diventata, purtroppo per un tempo troppo breve, meno asfissiante. Ovviamente, la ripartenza di queste attività – nelle quali sono impegnati migliaia di calabresi – deve avvenire all’insegna della prudenza e del rispetto delle regole. Mi appello, dunque, al buonsenso di cacciatori e pescatori, nella certezza che rispetteranno tutte le norme di distanziamento previste, che non mancheranno mai di indossare i presidi di protezione individuale e che si atterranno scrupolosamente alle prescrizioni contenute in questa ordinanza».

 

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