Reggio Calabria

FunerCalabria: sciopero per giorno 31 gennaio a Reggio Calabria

Appuntamento alle ore 11.00 a Reggio Calabria sotto palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, per i carri funebri

Appuntamento alle ore 11.00 del 31/1/24 a Reggio Calabria sotto palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, per i carri funebri e se nella eventualità il Consiglio Regionale non ci darà ascolto allora poi il corteo percorrerà le vie della città per un un sit-in davanti alla sede della Prefettura di Reggio Calabria in via Miraglia.

La federazione del comparto funerario Calabrese, FunerCalabria, si oppone infatti alla l.r. 38/2023 per la quale in premessa il consigliere proponente, Giuseppe Neri, scrive che la stessa nasce su richiesta del territorio e dunque viene fatta per essere rispondente alle esigenze degli operatori del settore.

Peccato però che nessuno degli operatori in realtà nei mesi di stesura del testo della l.r. 38/23 ne sapevano niente !

Ci opponiamo anche all’emendamento n.264/XII alla legge regionale 48/2019 presentato sempre dal consigliere Neri, la toppa è peggio del buco!

L’emendamento così come scritto cancellerebbe la possibilità di poter fare delle sale del commiato, perché rese inutilizzabili dall’emendamento, con il conseguente blocco per tutto il settore nel tema di sale del commiato. Inoltre impedirebbe la possibilità per tutti i cittadini Calabresi di usufruire di nuovi servizi di qualità offerti da grandi imprese, come le case funerarie, e da piccole imprese come le sale del commiato!

Non possiamo accettare in nessun caso un ulteriore rinvio.
Abbiamo convocato questa mobilitazione, a cui parteciperanno numerose imprese funebri Calabresi nel giorno in cui il Consiglio regionale ha fissato la riunione in cui discuterà questo assurdo emendamento, riunione a cui abbiamo chiesto tante volte formalmente di partecipare per presentare la nostra legittima posizione.

al fine di conciliare la situazione economico/commerciale e sociale, di diverse imprese calabresi, compromessa dalla Legge 38/2023 nata senza interlocuzione con la parte sociale imprenditoriale del territorio e senza che il territorio di fatto ne avesse realmente mai richiesto la nascita della stessa, dunque richiediamo urgentemente di applicare all’art. 6 del p.l. 264/XII gli emendamenti così come proposti nel doc. allegato.

Ma ancor prima di dettare legge agli imprenditori che si sostengono a proprie spese e con i propri sacrifici, chiediamo anche di mettere a posto gli obitori pubblici che sono, vergognosamente, fatiscenti e privi di ogni requisito igienico sanitario a norma di Legge.

Inoltre chiediamo di verificare e fare adeguare tutti gli obitori delle strutture sanitarie private che prendono soldi pubblici e tengono gli obitori in locali al limite del decoro e fuori dalle norme igienico sanitarie necessarie.

Non in ultimo, Vi chiediamo di spiegarci come mai le Salme possono sostare in questi luoghi, sopra detti, per trascorrere il periodo di osservazione, essere trasportate nelle private abitazioni e non nelle sale del commiato ?

SE LE COSE COSE NON CAMBIANO CONTINUEREMO A PROTESTARE – Le motivazioni sono sempre le stesse:

in sostanza dal mese di settembre 2023 ad oggi abbiamo richiesto, incessantemente, al Consigliere Giuseppe Neri, il quale ci ha chiuso le comunicazioni, di sapere chi e quale territorio si sia presentato a nostro nome, visto che nella premessa della legge 38/23 e anche nella p.l. 168/XII, scriveva che tale legge nasce dalla richiesta del settore. Cosa assolutamente non vera, oppure nasce da qualcuno interessato a farsi i suoi interessi commerciali essendosi, falsamente, presentato a nome del “territorio”.

Nonostante una cospicua parte del territorio, del settore funebre, anche oggi sia presente davvero – non come scritto sulla legge ma nessuno ne sapeva niente – e abbia più volte richiesto l’abrogazione della Legge 38/2023 o comunque la sospensione degli effetti della stessa per ritrovarci in sede di commissioni per poter fare il punto della situazione, nonostante tutti questi sforzi, la Regione Calabria, il Consigliere Giuseppe Neri e chi di competenza, dapprima ci ha tranquillizzati ma poi ha fatto orecchie da mercante !!!

Per sintetizzare riepiloghiamo la situazione, la Legge 38/23 detta queste cose:

NUOVI REQUISITI STRINGENTI PER LE CASE FUNERARIE (SALVANDO QUELLE APPENA NATE)
CHIUSURA E INUTILIZZABILITA’ DELLE SALE DEL COMMIATO (TRANNE SE SI TROVANO DENTRO LE CASE FUNERARIE)
ELIMINAZIONE DEL SERVIZIO PRIVATO A PAGAMENTO N.C.C. AMBULANZA (IN ATTESA DI SENTENZA DEL T.A.R. – AGCM E NON RISPETTA L’ART. 41 E 117 DELLA COSTITUZIONE)
CERTIFICAZIONE DI QUALITA’ – 5000 EURO OGNI TRE ANNI – SOLO PER CHI COLLABORA CON ALTRI (PER CHI HA IL CARRO NO)
QUATTRO OPERAI REGISTRATI PRIMA DI APRIRE E DA COMUNICARE AL SUAP CHE POI RILASCIA LA SCIA – NONOSTANTE IL MINISTERO DEL LAVORO HA DICHIARATO CHE IL NOSTRO è UN MESTIERE CHE SI CARATTERIZZA DALLA DISCONTINUITA’ ED E’ QUINDI CONSENTITO UTILIZZARE LAVORATORI SALTUARI O A CHIAMATA NEI MODI LEGALMENTE POSSIBILI.
REQUISITI E CONTRATTI DA INVIARE AI SUAP SEMESTRALMENTE E ANNUALMENTE BUROCRAZIA E SPESE ASSURDE – la legge getta sabbia negli ingranaggi e basta !

ma basti pensare che tutte queste novità, messe in campo, solo per colpire i più “deboli” economicamente, non elevano lo standard di efficienza professionale, tanto che la certificazione, per esempio, è solo tesa a restringere il mercato perché non estesa a tutta la categoria, come anche l’eliminazione del servizio privato ncc ambulanza a pagamento dalle agenzie non ha prodotto altro che un favore a quelle ditte, spesso mafiose, che oggi si ritrovano senza lavoro per scelta sociale dei cittadini che però purtroppo dovranno tornare a loro a meno che ognuno di noi non intesti la ditta di trasporto ambulanza a terze persone, mogli, figli e parenti vari, cosa che sta già avvenendo !!!

In sostanza il territorio, le ditte del settore, non hanno richiesto nessuna legge e se mai fosse stato così, visto il digiuno in materia da parte della Politica, avremmo dovuto avere l’onore di essere interpellati per un tavolo “tecnico” in sede di commissione come avvenuto in precedenza con la L.R. 48/2019.

Ma aldilà delle chiacchiere adesso la l.r. 38/2023 – che ha emendato la 48/19 – piace a qualcuno, proprio perché, a macchia di leopardo, detta l.r. 38/23 ha avuto IMPATTO ZERO su alcune imprese.

Tutto quanto sopra sinteticamente premesso e

visto l’accoglimento del ricorso al TAR per il quale è pendente il giudizio,
visto l’interrogazione e la presa in carico dell’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza antitrust AGCM,
viste le richieste di abrogazione di circa 70 imprese funebri della Calabria, già inviate via pec precedentemente,
viste le oltre 400 firme per l’abrogazione della legge 38/23 raccolte digitalmente online,
viste le nostre richieste in qualità di territorio e imprese del settore
viste le iniquità della legge 38/23 e dell’art. 6 p.l. n. 264/XII
vista l’improduttività di utilità sociali e imprenditoriali della l.r. 38/23
vista la grave situazione sociale che ha spaccato il settore

CHIEDIAMO ANCORA UNA VOLTA – VISTO CHE IL TERRITORIO SIAMO NOI, ANCHE NOI

alla Regione Calabria l’abrogazione e/o la sospensione della Legge 38/23, oppure l’abrogazione/modifica dell’art. 6 p.l. 264/XII del Consigliere Giuseppe NERI – per come da noi emendato ed inviato al Consiglio e alla Giunta Regionale.

comunicato stampa FunerCalabria

 

 

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