Reggio Calabria

Giovanni Bombardieri “massima attenzione delle procura per minacce a Klaus Davi”

klaus davi

«L’attenzione della Procura c’è sempre sia per quanto riguarda le minacce ripetute nei confronti di Klaus Davi (a cui nei giorni scorsi è stata recapitata una busta con bossoli di una pistola calibro 9; ndr) sia per quelle nei confronti di tutti gli altri giornalisti ha dichiarato il Procuratore distrettuale di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri a margine della conferenza stampa tenuta per l’operazione “Atto Quarto”.

Noi abbiamo ben presenti i diritti e i doveri dell’informazione che non possono essere assolutamente minati dall’aggressione ‘ndranghetista o criminale in generale.

Quindi, sicuramente assieme alla Polizia giudiziaria e a tutte le polizie che sono intervenute in questi anni, siamo tutti attentissimi, a dimostrazione dell’importanza che attribuiamo a queste gravi minacce».

«Per quanto riguarda la sicurezza dei giornalisti qui a Reggio Calabria c’è massima attenzione ha aggiunto nella stessa sede il Questore di Reggio Calabria Bruno Megale ed è certamente riprovevole quello che è stato fatto nei confronti di Klaus Davi, ossia il recapito di una busta con proiettili.

Stiamo facendo un’attività investigativa importante che riguarda tutti i giornalisti perché è chiaro che andare a incidere sull’attività giornalistica significa impedire qualsiasi forma di comunicazione.

Ovviamente poi la nostra attività investigativa riguarda a 360° tutto, come appunto le minacce che sono giunte a Klaus Davi che andrebbero inserite nel giusto contesto poiché Davi si sta occupando di tanti aspetti relativi alla criminalità mafiosa, ma anche di aspetti di quella comune. In ogni caso c’è tantissima attenzione».

Klaus Davi, che in queste ore si trovava a Ferrara per la Rassegna del Libro Ebraico presso il MEIS-Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah, ha tenuto a ringraziare gli inquirenti “per l’attenzione dimostrata non solo nei riguardi del sottoscritto ma di tutti i giornalisti che sono costantemente sottoposti a minacce, intimidazioni e assurde querele temerarie che sono soltanto dei pretesti per bloccare il nostro lavoro sul territorio”.

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