Reggio Calabria

Grande attesa per il workshop “Studio sulle Cinque Dimensioni” all’accademia di Belle Arti

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Grande attesa per “Studio sulle Cinque Dimensioni” il workshop tenuto dall’artista internazionale di Chiara Fama Gian Maria Tosatti, che si concentrerà sulla pratica dell’installazione ambientale, nei giorni dal 19 al 23 luglio 2021, nei locali dell’istituzione di Alta Formazione Artistica diretta da Maria Daniela Maisano e presieduta da Francesca Maria Morabito.

L’evento è a cura di Marcello Francolini, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.

Il workshop è l’effetto del rapporto avviato, durante quest’anno accademico, tra l’artista della Galleria Lia Rumma e la cattedra di Storia dell’arte dell’Accademia reggina, con un Seminario on-line, “Arte nelle cinque dimensioni”, tenuto durante l’ultima edizione della “Settimana della Cultura”, in cui l’artista si collegò direttamente da Istanbul dove era impegnato nella nuova tappa del suo ultimo ciclo di lavori “Il Mio Cuore è vuoto come uno specchio”, inaugurata a maggio.

Un tentativo di riportare così, al centro dell’Accademia le problematiche concrete dell’arte attuale attraverso occasioni d’incontro e di dialogo sia teorico che pratico. A proposito di ciò, il workshop “Studio sulle Cinque Dimensioni” si articolerà sulla pratica dell’installazione ambientale, sviluppandola in tre fasi. La prima fase consiste in una introduzione teorica.

La seconda fase si sviluppa come un percorso di studio dello spazio urbano e del suo contesto per giungere all’identificazione di alcuni luoghi potenzialmente interessanti per la realizzazione di un’opera ambientale. La terza fase comporta la progettazione di un intervento artistico, portata avanti dai singoli partecipanti.

L’opera ambientale è una creazione che agisce sulle quattro dimensioni canoniche dello spazio, del tempo, alle quali si aggiunge una quinta dimensione che è rappresentata dall’esperienza performativa all’interno del sistema che l’opera costituisce.

In questo senso, il visitatore è parte dell’opera e ne determina sviluppo e significato. Il presente workshop si concentrerà sulla sintassi costruttiva di un’opera ambientale e sul rapporto fra spazio reale e spazio performativo nel momento in cui essi vengono fatti coincidere.

È evidente che l’intento di tale operazione sta nel suo aspetto artistico, ciò non toglie che essa riesce ad incidere sull’aspetto sociale, in quanto, non solo l’Accademia, ma la città stessa di Reggio Calabria può diventare il punto d’incontro tra un’artista già affermato del panorama internazionale e i giovani studenti che possono iniziare a pensare al loro futuro impegno di lavoro come possibilità di incidere nell’ambiente stesso del loro quotidiano.

Un metodo di lavoro questo, che l’Accademia di Reggio Calabria intende sempre più incrementare nei prossimi anni.

Studio sulle Cinque Dimensioni” si inserisce all’interno di un progetto più grande intitolato “Laboratorio dello Stretto”, diretto da Francesco Scialò e finanziato dall’intervento “Linee guida per le Istituzioni Afam calabresi finalizzate al sostegno di interventi a valere sull’Azione 10.5.1 del Por Calabria Fesr/Fse 2014-2020”.

Programma da lunedì 19 a venerdì 23 luglio 2021:

Primo Giorno: 10:00-13:00 (pausa pranzo 13:00-14:00); 14:00-20:00;

Secondo Giorno: 10:00-13:00 (pausa pranzo 13:00-14:00); 14:00-18:00;

Terzo Giorno: 10:00-13:00 (pausa pranzo 13:00-14:00); 14:00-18:00;

Quarto Giorno: 10:00-13:00 (pausa pranzo 13:00-14:00); 14:00-18:00;

Quinto Giorno: 10:00-13:00 (pausa pranzo 13:00-14:00); 14:00-18:00.

A seguire alcuni cenni biografici sui relatori:

 Curatore – Prof. Marcello Francolini – nato a Firenze nel 1984, è critico d’arte e curatore indipendente. Laurea in Storia e Critica dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, o come ama definirsi “ultimo laureando del Prof. Angelo Trimarco”. Attualmente, insegna Storia dell’arte Contemporanea, nel Corso di Pittura e Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.

Ha curato la mostra Bruno Munari, I Colori della Luce, insieme a Miroslava Hajek, con il patrocinio della Regione Campania, Scabec e Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Museo MADRE, organizzata presso la Fondazione Plart di Napoli. Per lo stesso Plart, è stato consulente scientifico per l’organizzazione di diversi eventi d’arte fino al 2019, tra cui un progetto per una nuova collezione d’opere d’arte della Fondazione Banco di Napoli.

Nell’attività curatoriale predilige un approccio costruttivo e progettuale, coinvolgendo gli artisti di volta in volta chiamati, a misurarsi con problematiche relative all’attuale.

È il caso del progetto di residenza Dispositio ex Clausione Linearum, organizzato presso il MUDIMA Museo Diocesano di Salerno, che ha portato tre artisti a realizzare un Trittico della Società della Stanchezza, entrato poi nella collezione permanente del Museo (2018). Curatore del Progetto Primo Mercato (2017) presso la Galleria Spazio Nea di Napoli, segnalato anche sul “Il Manifesto” e “La Repubblica”.

Ha collaborato con Francesca Barbi Marinetti presso la D.D’arte s.r.l. di Roma come organizzatore di eventi e come promotore culturale de Futurismo. Ha curato il progetto Linea di Contorno esponendo oltre ad una sezione di artisti emergenti, la collezione Fabio e Leo Cei di Outsider Art, a Salerno nel 2016.

È presente con Progetti di curatela presso Setup Contemporary Fair di Bologna, per l’edizione 2017 (Leonarda Cianciulli-La saponificatrice di Correggio) e l’edizione 2016 (Dis-Orientarsi). Ideatore del programma radiofonico Cattivi Maestri presso l’Unisound dell’Università degli Studi di Salerno nel 2015; In Albania, a Tirana, ha curato la mostra CorpoeCorpi (2015); Sempre in Albania, ha tenuto due Seminari sul Futurismo e sull’intellettuale di tipo nuovo con l’Istituto Italiano di Cultura (2013), segnalato sul Corriere della Sera.

Collabora attivamente per la rivista d’arte Exibart. Suoi contributi sono presenti anche in altre riviste come, Flash Art, Juliet Art e Biourbanismo.com. Ha curato diversi cataloghi d’arte per case editrici come Gangemi, Carlo Cambi Editori, Iemme Edizioni.

Artista di Chiara Fama Gian Maria Tosatti nasce a Roma nel 1980. Vive e lavora tra Napoli e New York. Ha completato la sua formazione in campo performativo presso il Centro di Sperimentazione e Ricerca Teatrale di Pontedera.

Nel 2005 torna a Roma per intraprendere un viaggio nel campo della connessione tra architettura e arti visive, realizzando principalmente grandi installazioni site-specific. I suoi progetti, di solito, sono indagini a lungo termine sul concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale.

I primi cicli di opere che hanno sviluppato sono “Devozioni” (2005-2011) – dieci installazioni per dieci edifici a Roma sugli archetipi dell’era moderna – e “Paesaggi” (2006), un progetto di arte pubblica nelle aree del Conflitto. (2011), basato sull’individuazione degli archetipi dell’epoca contemporanea, e le “considerazioni…”, un ciclo dedicato agli enigmi che risiedono nella memoria personale.

Tra il 2013 e il 2016, la sua ricerca si è concentrata su un’opera in sette parti che ha abitato l’intera città di Napoli dal titolo “Sette stagioni dello spirito”. Tosatti è anche giornalista. È stato direttore del settimanale “La Differenza” e ha collaborato con molti giornali italiani come editorialista. È editorialista di Artribune e scrive di Opera Viva. Scrive saggi di arte e politica.

Nel 2011 ha curato RELOAD, prototipo di intervento culturale urbano sul riuso temporaneo di spazi improduttivi ed è il fondatore del progetto “La Costruzione di una Cosmologia”.

Il suo lavoro è stato esposto al Hessel Museum del CCS BARD (New York – 2014), al Museo MADRE, (Napoli – 2016), al Lower Manhattan Cultural Council (New York – 2011), alla Galleria Nazionale (Roma – 2017), al Petah Tikva Museum of Art (Petah Tikva – 2017), al Museo Archeologico di Salerno (Salerno – 2014) American Academy in Rome (Roma – 2013), Museo Villa Croce (Genova – 2012), Palazzo delle Esposizioni (Roma – 2008), Chelsea Art Museum (New York – 2009), BJCEM (2014), tra gli altri.

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