Reggio Calabria

Lazzaro: l’Ancadic sollecita gli organi di governo nazionale per porre fine all’emergenza in località Comunia

discarica comunia

Dopo 35 giorni dal devastante incendio, sviluppatosi lo scorso 2 agosto nella vasta area della località Comunia di Lazzaro, perdura la combustione dei fanghi essiccati e dei focolai esplosi nella adiacente discarica comunale di rifiuti solidi urbani dismessa nel 2003.

La situazione non è più sostenibile, gli odori di plastica bruciata e fanghi di depurazione si percepiscono per tutto il paese, invadono le abitazioni e rendono insopportabile la vita dei cittadini, che sono esasperati e fortemente preoccupati per i danni che le sostanze prodotte dalla combustione, respirate continuamente da oltre un mese, possono produrre alla salute a lungo medio termine, se non lo hanno già fatto.

Il tentato intervento di spegnimento non ha prodotto fatti significativi e ad oggi i lavori sono da settimane fermi e mai più ripresi e le numerose segnalazioni/richieste d’intervento della scrivente associazione non hanno avuto alcun riscontro.

Si aggiunge che sono evidenti i segni di ruscellamento lasciati sul suolo dai liquami che dalle sottostanti vasche di raccolta del percolato della discarica e dalle montagne di fanghi di depurazioni, smaltiti illegalmente, si riversano nell’alveo fluviale e vanno verso valle raggiungendo, talvolta, anche il mare.

Fenomeno, questo, già avvenuto e documentato dalla scrivente associazione con numerose precedenti segnalazioni.

Tenuto conto dell’incapacità degli Enti territorialmente forse competenti, ma inefficienti a gestire la situazione, si insiste nel richiedere l’immediato intervento diretto degli Organi di Governo nazionale per porre fine a questa gravissima situazione di emergenza ambientale e sanitaria, provvedendo alla consequenziale bonifica e al risanamento ambientale della località Comunia.

Atteso che in località Comunia l’inquinamento sarebbe stato accertato nel 2017 a seguito di caratterizzazione ambientale da parte dell’Ufficio rifiuti della Regione Calabria e sarebbe stata anche ipotizzata la presenza di fusti contenenti rifiuti nocivi, abbiano ripetutamente chiesto alle Istituzioni competenti, ancor prima del verificarsi dell’incendio, di effettuare delle analisi sui pozzi presenti in tale località, ma non si è provveduto.

Si rappresenta, inoltre, che nelle vicinanze delle aree interessate dai rifiuti vi sono degli allevamenti di animali. La richiesta è stata inoltrata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro dell’Interno, al Commissario ad acta per l’attuazione del piano di Rientro dai disavanzi del servizio della Regione Calabria, Gen. Dott. Saverio Cotticelli e al Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria.

Pulsante per tornare all'inizio
× Invia la tua notizia!