Reggio Calabria

Federico Milia non le manda a dire in Consiglio Comunale “avete svenduto anche la Reggina, il colpo di grazia alla Città”

Federico Milia

“Ritengo doveroso fare questo intervento, su un argomento che parla direttamente al cuore della città e dei reggini, che vivono sia in città che fuori sede, cioè quello della Reggina Calcio.

Si è volutamente e legittimamente scelto di affidare le sorti della squadra, a seguito delle vicende note a tutti, a una cordata di imprenditori che, potenzialmente, non è neppure paragonabile alle altre proposte”.

Un durissimo intervento quello del capogruppo di Forza Italia Federico Milia durante la seduta odierna del consiglio comunale, per il primo faccia a faccia sulla vicenda Reggina del Sindaco f.f. Brunetti con l’opposizione, dopo le assenze durante le commissioni.

“È vero che ci sono problemi atavici che dobbiamo affrontare ogni giorno: penso al servizio idrico, citavamo prima il servizio di raccolta rifiuti, problemi che affrontiamo e attenzioniamo ogni giorno.

È pur vero però che, con la vicenda Reggina, si è palesata per l’ennesima volta tutta l’incapacità e il distacco di questa Amministrazione nei confronti dei cittadini” prosegue Milia.

“Un motivo di orgoglio, fondamentale per l’immagine della città, per lo svago dei cittadini, per la passione e per l’attaccamento che la città ha a quei colori, svenduta”.

“Perché vedete, il sentimento diffuso in città, e su questo sono d’accordo con i colleghi che mi hanno preceduto, in ogni quartiere, in ogni cortile è quello della disillusione, su ogni argomento”.

“E tuttora non si capisce il perché di questa scelta: quindi io chiedo a Lei, signor Sindaco, di spiegare oggi ufficialmente i motivi di questa decisione, a nostro avviso errata, ma ormai sotto gli occhi di tutti.

Mi chiedo perché la scelta sia fatta in questi termini. Mi chiedo perché anche dopo non si sia approfondita la verità.

Avete avuto la capacità di togliere ai Reggino anche l’ultimo svago e motivo di orgoglio che c’era, quindi almeno spiegateci il perché”.

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