Reggio Calabria

Reggio Calabria: il sindaco Falcomatà l’8 febbraio parteciperà a #ultimafermataArghillà

giuseppe falcomatà

Sabato prossimo, saremo al fianco delle donne e degli uomini, delle mamme e dei papà, delle famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle associazioni e dei cittadini di Arghillà nella passeggiata “#UltimafermataArghillà” lungo le vie del quartiere.

Lo faremo perché vogliamo raccogliere il grido di chi, giustamente, reclama attenzione e soluzioni a questioni aperte da decenni e che si scontrano con le contingenze e le difficoltà di un momento storico ed economico che deprime le periferie ancor prima dei centri urbani. Conosciamo angolo per angolo, civico per civico di un territorio che negli ultimi giorni ha visto gli operai di Castore impegnati a sostituire una pompa ed un quadro elettrico indispensabili per far arrivare l’acqua nelle case.

Sappiamo bene quanto sia insopportabile, qui come in ogni angolo della città, la crisi del sistema dei rifiuti che ci ha visto ingaggiare una battaglia con i privati, proprietari degli impianti di smaltimento, che stanno mettendo a dura prova la pazienza nostra e di tutti i cittadini calabresi.

Ecco perché, nelle prossime settimane, concluse le procedure per l’assegnazione del servizio di pulizia straordinaria alle ditte che supporteranno Avr fino all’inaugurazione del nuovo servizio pubblico di raccolta e smaltimento dei rifiuti, proprio da Arghillà partirà un rinnovato impegno per riconsegnare decoro, pulizia e igiene all’intero territorio metropolitano.

Arghillà è nel cuore di un’amministrazione che fa dei quartieri popolari il proprio stimolo e punto di forza. Abbiamo più volte bonificato la zona. E’ qui che si sono insediati i primi orti urbani.

E’ ad Arghillà che abbiamo dato nomi a strade senza anima e identità, dove ha ripreso smalto e vigore la fantastica esperienza di Ecolandia, dove la nuova Piazza Modenelle ha fatto da apripista ad un lavoro di rigenerazione del quartiere che, nonostante tutte le difficoltà, sta pian piano rinascendo e riscoprendo la sua bellezza, grazie soprattutto alla collaborazione fra cittadini ed istituzioni sintetizzata nel “Masterplan” che ridisegna spazi e possibilità attraverso una riprogettazione urbana e sociale.

Arghillà era stato trasformato in un ghetto, in una zona messa ai margini della società, dove la gente andava via e le case si stavano deprezzando nonostante una posizione che è fra le più suggestive al mondo. Non vogliamo torni così. Vogliamo, invece, un Arghillà aperta, che faccia della solidarietà, dell’amore e dell’amicizia un argine all’ostilità e ad al pregiudizio così come racconta il murales “La Madre di Arghillà” realizzata da Rosk e Loste in occasione della “Giornata dell’accoglienza”. Anche per questo ci metteremo in cammino.

Abbiamo accettato la sfida di riportare dignità ad un luogo da troppo e troppo tempo dimenticato. Gli sforzi sono stati immani e ogni passo lo abbiamo mosso al fianco della gente, di chi abita il rione ed in quel rione affonda le radici della propria storia. Ne abbiamo ascoltato i bisogni, condiviso lo sconforto o esaltato i successi. Ad Arghillà abbiamo iniziato a rimettere ordine alle cose, inserendo in cima i problemi e le necessità delle persone.

Ad Arghillà, primi in Italia così come ha riconosciuto “Save the Children”, è stata concessa l’iscrizione anagrafica ad una mamma e alle sue figlie minori, in base alla possibilità riservata dalla legge ai sindaci di derogare al divieto di iscrizione anagrafica per chi, seppur per necessità, occupa abusivamente degli alloggi, laddove si tratti di nuclei familiari con dei minorenni, a tutela delle loro condizioni igienico-sanitarie.

E sui diritti e le persone si fondano i pilastri delle procedure avviate per la regolarizzazione dell’assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica.

Un impegno che non può certo essere vanificato dalle circostanze, da una burocrazia elefantiaca o da un’organizzazione scellerata del sistema regionale dello smaltimento dell’immondizia. Partiamo da qui. Tutti insieme. Noi al fianco di ognuno di voi. Sabato, mettiamoci in cammino.

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